Mio caro fumetto... - Riad Sattouf
Letture

L’arabo del futuro. Una giovinezza in Medio Oriente

L’arabo del futuro (volumi 1 e 2, Rizzoli Lizard, rispettivamente 2014 e 2017) è la storia autobiografica di Riad Sattouf, fumettista nato nel 1978.

Figlio di Abdel-Razak, siriano, e di Clémentine, bretone, Riad nei primi anni ’80 cresce tra la Francia, la Libia di Gheddafi e la Siria di Assad. Il suo è il racconto ironico e falsamente leggero del proprio quotidiano e della propria personale esperienza, l’insieme dei primissimi ricordi di vita, sballottato a causa dei trasferimenti del padre per lavoro.

Abdel-Razak è un professore universitario, laureato alla Sorbona, un intellettuale di estrema destra, nazionalista, espressione convinta del panarabismo, razzista e antisemita, che dice cose a dir poco spiacevoli sulle donne, è a favore della pena di morte e contro la democrazia. È attaccato allo sfoggio esteriore della ricchezza ma allo stesso tempo crede che l’arabo debba educarsi per uscire dall’oscurantismo religioso: «l’arabo del futuro va a scuola».

A Riad questo padre appare un uomo forte in grado di difenderlo da piccole e grandi ingiustizie ma è palese sin dall’inizio che non sia così. La sensazione che se ne ha è quella di un uomo ridicolo e a tratti patetico.

La madre Clémentine segue il marito, subisce, si ribella, critica e pretende ma man mano appare sempre più stanca e disillusa. La vita in Libia e in Siria è tutt’altro che semplice e le promesse di Abdel di una vita migliore e più agiata praticamente non vengono mai mantenute.

Mio caro fumetto... - Riad Sattouf ne L'arabo del futuro
Mio caro fumetto... - L'arabo del futuro va a scuola

Sia Riad che Clémentine sono i diversi, non tanto ad Homs città, quanto nel vicino villaggio di Ter Maaleh dove vivono. Riad è biondo con i capelli lunghi, “l’ebreo” per questo, e inizialmente non capisce l’arabo (fa comunque di tutto per socializzare). La madre non porta il velo e non cammina alcuni passi dietro il marito ed è per questo “haram” (proibito dalla religione), non parla l’arabo, non lo capisce, non lo impara e parla bene invece l’inglese. Riad è considerato diverso anche in Francia a causa del suo strano nome e delle sue origini.

Questa graphic novel è da leggere e scoprire avendo però l’accortezza di non pensare che vi siano da parte dell’autore intenti di generalizzazione, volontà metaforiche o vocazione di rappresentare il mondo arabo degli anni ’80. Riad Sattouf precisa tutto ciò in alcune sue interviste, come di non avere alcuna voglia di fare della sua vita un’ideologia ma di considerare L’arabo del futuro una testimonianza più che un’analisi.

In Francia, sulla scia dell’enorme successo di pubblico e di critica dei primi volumi, ne sono usciti già altri due (3 e 4) che coprono gli anni 1985-1992, quando Riad, preadolescente e adolescente, è capace di offrire una visione più critica e complessa del mondo circostante.

Mi sono associata alla richiesta di informazioni di un altro lettore sulla pagina ufficiale di Facebook di Rizzoli Lizard al fine di sapere se fosse prevista l’edizione di questi due nuovi volumi anche in Italia. Purtroppo mi è stato risposto che l’opera non è più nel catalogo della casa editrice.

Per poter conoscere il seguito della storia rimangono quindi tre sole vie: o leggere i volumi in lingua originale, il francese, o in un’altra delle tante traduzioni o, se impossibilitati, aspettare che qualche altro editore si occupi della questione, rilevi i diritti e curi la traduzione italiana e la nuova pubblicazione.

Mio caro fumetto... - Post di facebook sulla pagina di Rizzoli Lizard

Io ho seguito la prima strada. Ho già ordinato i libri e da qualche giorno sono qui a casa. A breve li inizierò. Sono alquanto impaziente. Unirò al dilettevole l’intento di esercitare un po’ il mio francese, sperando, non lo nego, anche nell’aiuto dei disegni. Mi devo sbrigare prima che Riad Sattouf scriva e pubblichi i tomi 5 e 6, tra l’altro già annunciati!

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