Mio caro fumetto... - Adele e Alfio cercano Scarpa in chiesa
Letture

Fuga in punta di piedi insegna a cercare e cercarsi

La casa editrice Sinnos è specializzata in libri per l’infanzia e in letteratura giovanile, anche a fumetti. Suddivide i suoi romanzi grafici in tre gruppi: Prima graphic per bambini dai sei anni in su, e graphic novel dagli otto e dagli undici in avanti. Nei giorni della scorsa fiera Più libri più liberi presso lo stand ho acquistato un titolo per ogni fascia d’età e ho iniziato la lettura da Fuga in punta di piedi di Daniela Palumbo e Francesca Carabelli, pubblicato nel 2021 proprio per i più piccini.

Mio caro fumetto... - Copertina di Fuga in punta di piedi di Daniela Palumbo e Francesca Carabelli (Sinnos Editrice)

L’attenzione nei confronti dei piccoli si palesa nella trama che è semplice, spassosa e avvincente, in armonia con una scelta lessicale ricca ma priva di termini complessi o ambigui. È il 30 luglio e, come ogni anno negli ultimi dieci, Adele e Alfio, una strana coppia un po’ sconclusionata ma solida e estremamente tranquilla e abitudinaria, si prepara per andare a prendere il treno. Lascerà la città per un mese esatto per trasferirsi nella Casa Stretta in montagna. Le valigie sono pronte ma Adele non trova una scarpa e siccome è la sua preferita, bassa e larga, fedele amica di tante passeggiate e salite, non se la sente proprio di partire senza di lei.

Cercando qua e là, fatalità, si fa tardi. Adele e Alfio perdono il treno. Quanti pensieri e quante preoccupazioni! Scarpa sarà scappata? Vanno a cercarla in chiesa. «Perché? Perché nessuno andrebbe a cercare una scarpa in chiesa. E poi c’è silenzio». O forse sarà andata in discoteca a ballare? Adele rimprovera a se stessa: «Non le ho mai chiesto se fosse felice. Che cosa desiderasse. In fondo non la conoscevo! Che stress deve essere stato per lei, vivere con me. E che noia!» Di certo bisogna uscire e allargare la ricerca nella città semideserta e afosa.

Mio caro fumetto... - La casa dei protagonisti di Fuga in punta di piedi

Niente, tante peripezie ma di Scarpa nessuna traccia. Solo buchi nell’acqua. Giunge l’ora di rientrare a casa. La stanchezza si fa sentire. Non passa molto tempo che inaspettatamente la porta di ingresso si apre. Che strano! Chi altro può avere le chiavi dell’appartamento oltre agli unici proprietari, Adele e Alfio? Aristide: un ospite a sorpresa vitale e rumoroso che con la sua presenza finisce per scombinare totalmente la loro vita consuetudinaria. In positivo!

Il trio si allarga poi grazie ad Adam, Aisha, Alfonso, Antonello, Assenzio e Anastasio, tutti nuovi amici tanto simpatici quanto improbabili. Ma in definitiva, che ne è stato di Scarpa? E come adattarsi nuovamente alla solita vecchia solitaria routine di settembre dopo aver assaggiato tante novità? «A volte basta così poco per cambiare!» (recita la quarta di copertina) che poi, gustata la felicità, è difficile se non impossibile tornare indietro…

Mio caro fumetto... - Giochi di parole in Fuga in punta di piedi

I piccoli tocchi di mistero e di suspense che condiscono questa storia esilarante, oltre al continuo entrare in scena di personaggi dalle personalità bizzarre che portano scompiglio ed allegria, tengono alto il ritmo della narrazione. Pagina dopo pagina, sorridendo di spiritosaggini, giochi di parole e dell’assurdo, si è invogliati a seguitare nella lettura per capire come vada finire l’avventura.

Come avviene spesso per le cose migliori, questa divertente Prima graphic è nata per caso, fortuito quanto la perdita di una scarpa, da alcune illustrazioni realizzate da Francesca Carabelli su un suo taccuino. Quando Daniela Palumbo le ha viste, i personaggi, quasi tutti fantasiosi animali antropomorfi, hanno preso immediatamente vita alle sue parole. Nella forma definitiva i disegni sono vivaci, particolareggiati, realizzati a china e matita gialla. Pur se molto pensati, sono caratterizzati principalmente da tratti naturali, spontanei, a volte un po’ graffiati, simili ad uno schizzo. Il colore che deborda dai contorni delle figure non fa che rafforzare la sensazione di estemporaneità dell’esecuzione.

Mio caro fumetto... - Aristide porta allegria nella vita di Adele e Alfio

Il risultato finito di Fuga in punta di piedi è una speciale formula ibrida tra fumetto e narrativa illustrata, adatta alle prime esperienze di lettura autonoma infantile, anche grazie ad una serie di accorgimenti nella confezione del volume. I dialoghi tra i personaggi sono scritti in stampatello maiuscolo in balloon aperti, tracciati in modo da rendere immediatamente chiaro ed evidente chi sia l’emittente fonetico di ciascuna battuta.

La loro distanza da quest’ultimo e la posizione nella tavola sono calibrati per permettere tempi di lettura tranquilli senza che risultino rallentati quelli del racconto. Alla voce fuori campo sono dedicati ariosi e spaziati paragrafi di testo non giustificato, in stampatello minuscolo. Di tanto in tanto compare in funzione distintiva un altro carattere maiuscolo, questa volta bold. La font utilizzata è Leggimi!, studiata da Sinnos in collaborazione con neuropsichiatri, insegnanti e genitori proprio per facilitare la leggibilità per tutti, sia per lettori insicuri o pigri, sia per bambini DSA e con BES.

Mio caro fumetto... - Attenzione all'alta leggibilità in Fuga in punta di piedi

Al medesimo scopo concorrono inoltre tutta una serie di impostazioni grafiche, di impaginazione, regole redazionali che consentono ai lettori di superare paure e ostacoli. Anche la scelta di adottare una carta ambrata, che non rifletta e non affatichi come la bianca in unione al nero della stampa, risponde allo stesso fine. Un plauso a Sinnos per questo bel progetto editoriale che mira all’inclusione, e alle autrici per Fuga in punta di piedi, graphic novel che insegna a non lasciarsi abbattere dagli imprevisti.

Non fa male perdere il controllo, improvvisare, affrontare le insicurezze, prima fra tutte la più o meno recondita paura di cambiare. Non bisogna mai smettere di aggiornare la conoscenza di noi stessi, di cercarci e di cercare anche dove non penseremmo. È l’unico vero modo per non rimanere immobili, zavorrati o intrappolati in realtà che non ci fanno bene, che non ci rispecchiano. Non c’è nulla che dia maggior soddisfazione dell’evolversi. E la strada da percorrere è proprio lì, oltre le abitudini che danno fin troppo ordine alla vita, fuori dai recinti autoimposti, al di là della nostra comfort zone. Non è mai presto né tantomeno tardi per aprirsi al mondo, per una Fuga in punta di piedi.

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